martedì 14 aprile 2009

[Film] Prove d'orchestra

Mi son data a Fellini questi giorni.
Un'oretta o due di "svago" per poi aver nuovi quesiti su cui riflettere.
Il cinema, in realtà, lo capisco poco: arduo cogliere i personaggi, i sentimenti in quel poco tempo, nella giostra in cui ti si presentano. Quando leggi un libro cresci con loro; in un film ti vengono dati e tu te li prendi per come sei meglio capace e in grado di fare in quel preciso momento.
Ma Fellini mi piace: è sognatore, poetico, forse un po' deluso, ma idealista e appassionato.
Forte anche nella delicatezza.
Forse un po' come vorrei esser io. :)

lunedì 13 aprile 2009

Non esser mai gelosa! :)

Doni

Ogni volta che si vive realmente fino all'ultimo goccio di umanità, la vita inaspettatamente, nelle piccole cose, ti premia.
L'umanità che dovrebbe essere il livello base, normale, da cui innalzarsi, spesso appare come richiesta eccessiva, artificiosa, antica. Non dovrebbe esser così, non è giusto! La prova è che ogni volta che si riesce a risvegliar l'anima si può sorridere anche nelle situazioni più difficili.
Basta poco, davvero poco: un gesto "gentile", un gesto empaticamente umano. Schiudersi alla vita e lasciarsene riempire. E risuonare in armonia col resto.
Questi fiori son melodia.


domenica 12 aprile 2009

Pensieri... ad alta quota



"Si, mi piacciono i Bandabardò."

C'è tempo



Buona Pasqua a tutti quanti.

sabato 11 aprile 2009

[Film] La Strada

In viaggio sulla propria strada...

venerdì 10 aprile 2009

Raccogliere la vita




Passeggiavo tra le strade della mia città. La gente, il traffico, la musica...
Una distesa di sguardi sfuggenti dinnanzi a me, padrona dei miei passi, che sicuri ritagliavano geometrie in quel campo potenzialmente sterminato.
Oscilliamo proprio come spighe e papaveri al vento, oscilliamo tra la folla, sfiorandoci senza guardare.
Ma se si trova il coraggio, il coraggio di osservare davvero, allora il baricentro cambia, il vissuto cambia, tutto cambia!

Gli occhi degli altri come liane della nostra vita.

C'era un musicista, forse argentino, che suonava il sax.. il lui la struggenza e la malinconia di una vita vissuta all'ultima nota..
C'era un ragazzo, Cico, che vendeva libri.. mi ha lasciato le sue ricette d'Africa.
Un vecchio, col berretto grigio in testa, seduto in piazza, armeggiava con la sua armonica. Qualche via più in là, un ragazzo, il violino.
Un americano, con un ottimo italiano, impacciato al parcheggio.

C'erano. Ora non ci son più. Forse.
O forse continuano a domandare, a sorridere, a suonare.
E i loro occhi: scuri, chiari, distratti e appassionati
continuano a vivere.