giovedì 18 settembre 2008

lunedì 8 settembre 2008

Veder sorgere il sole

Dedicato ai miei angeli, al loro affetto
alla forza che mi trasmettono.
E dedicato a tutti i folletti
che popolano le mie ore,

alle loro passioni, alla loro pazienza
e alla loro arte: quella con cui
saggiamente
dipingono le giornate,
altrimenti grigie, della mia vita.





"...I won’t hesitate no more,
no more

It cannot wait I’m sure
There’s no need to complicate
Our time is short
This is our fate, I’m yours..."








Notti insonne. Sguardi che urlano dolore. Gesti che chiedono perchè. Avvezzi ai dubbi, alle preoccupazioni, ai problemi, che sfilano in loop, inesorabilmente lenti, nel rapido nastro della vita. Un'altra notte con le stesse angosce e le stesse domande. Un'altra notte trascorsa nell'affannosa attesa di riveder sorgere il sole.
Oggi sembra un ricordo, ma ieri era orrore.
Incredibili scossoni di un equilibrio che ha già i suoi punti di precarietà; funamboli che avanzano senza difesa nel bel mezzo di un terremoto, trattenuti gli uni altri altri da un sottile filo, rosso d'amore e argentato di speranza.
Riassestato il baricentro, ogni passo è una conquista per scrutare un po' più da vicino un destino sempre ignoto.
Ma nella paura, mi rinnamoro dei miei cari, "fari che strappano all'ombra un universo nascosto", luci che sfumano in quel mondo che son io.
E dopo l'incubo, ecco l'uscita da labirintici pensieri: una nuova alba rosa, calda e vellutata, stesa su di noi nel suo timido, ma salvifico abbraccio.